Andare in bagno nello spazio: ecco come si fa senza gravità

Andare in bagno è un gesto comune sulla Terra, ma quando sei nello spazio è tutta un’altra cosa. Come funziona senza gravità?

Come ci si potrebbe aspettare, andare in bagno sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non è facile come sulla Terra, 400 chilometri più in basso. In assenza di gravità, infatti, i degenti utilizzano un apposito dispositivo che consente loro di aspirare i “rifiuti” liquidi o soldi.

Ci sono due modi per farlo. Sul web c’è un video, presentato e realizzato a bordo della ISS da Samantha Cristoforetti, dove è possibile vedere una pipa da usare per fare la pipì nello spazio. È una sorta di imbuto all’estremità.

Andare in bagno quando la gravità non c’è

L’urina, poi, viene così trasferita all’Urine Processor Assembly per essere riciclata in acqua potabile, perché sì, in questo ambiente chiuso, l’acqua è molto preziosa. Per il bisogno più “grandi” gli astronauti possono utilizzare un piccolo sedile montato sopra il container, dotato anche di una pompa. Ma, come spiega l’astronauta italiano, in realtà non c’è nessuno assenza di gravità.

Andare in bagno nello spazio
Andare in bagno nello spazio: come si fa? – Lineatemporale.it

Quando questo contenitore viene riempito, “vale a dire circa ogni 10 giorni per una squadra di tre persone”, spiega al Cristoforetti, si aggiunge agli altri rifiuti quotidiani che verranno evacuati nello spazio.

L’incenerimento di questi rifiuti avviene, diciamo più in basso, quando entrano nella parte alta dell’atmosfera terrestre. A proposito, se avete mai osservato meteore nel cielo, potrebbero in realtà essere rifiuti organici sganciati dalla ISS!

Fare pipì nello spazio

Nello spazio, anche i servizi igienici, anche se costano 20 milioni di dollari, possono rompersi. Per la cronaca, uno dei primi interventi di Thomas Pesquet dopo il suo arrivo a bordo della Stazione Spaziale è stato quello di ripararli insieme alla collega Peggy Whitson.

Gli astronauti li indossano durante le passeggiate spaziali e, ovviamente, durante il viaggio verso la Stazione o durante il ritorno sulla Terra. Ciò può quindi durare diverse ore e, in casi estremi (in caso di crisi), fino a sei giorni consecutivi.

Allora come possiamo risolvere questo problema se non con i pannolini attualmente in uso? L’Agenzia spaziale americana ha fatto appello all’ingegno dei cittadini della Terra. Lanciata nel novembre 2016, la Space Poop Challenge (in francese “competizione di cacca spaziale”) ha ricevuto più di 20.000 iscrizioni in tre mesi.

Tre concetti hanno attirato l’attenzione della NASA. La metà della ricompensa di $ 30.000 è andata a Thatcher Cardon, un medico dell’aeronautica militare, per il suo MACES Perineal Access & Toileting System (M-PATS). Il suo sistema prevede un’apertura, una sorta di camera di equilibrio, a livello del perineo così gli astronauti possono scambiarsi i pannolini. “Dietro questa apertura ci sarebbe una camera di equilibrio in cui diversi oggetti, in particolare pannolini, potrebbero essere gonfiati o sgonfiati all’interno della tuta“.

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