Altro che cattivo: Gargamella nei Puffi è sempre stato il buono della storia

Su Gargamella pende una “leggenda nera” che lo dipinge come il cattivone dei Puffi. Ma qualcuno cerca di riscattare lo stregone.

Alzi la mano chi non si ricorda di Gargamella, il perfido e sgangherato stregone nerovestito ossessionato dai Puffi. Gargamella ce la mette tutta per mettere le sue manacce sugli strani ometti blu. La caccia al Puffo è una costante della carriera dello stregone, che cerca invano di catturarne uno per farsi un lauto pasto oppure, come agli inizi, per trasformare il piombo in oro.

Gargamella era davvero cattivo
E se il truce Gargamella, in fin dei conti, non fosse stato il cattivo della storia? (Foto Instangram @smurfsofficial) – lineatemporale.it

Poco cambia, perché i suoi tentativi di acciuffarli vengono regolarmente frustrati. A Gargamella – accompagnato dal gatto Birba che non si dimostra molto più scaltro del padrone – non ne va bene una. Sembra sempre sul punto di realizzare i suoi piani, lasciandosi andare andare alla sua indimenticabile risata diabolica. Ma immancabilmente qualcosa va storto, lasciandolo con un pugno di mosche. A mandare tutto all’aria è l’astuzia dei coraggiosi Puffi o qualche maldestro intervento di Birba. Per un verso o per l’altro, i progetti di Gargamella vanno in fumo e a lui non resta che trovare consolazione nel suo confort food preferito: un barattolo di meringhe.

I Puffi si fanno beffe di lui accrescendo di conseguenza l’odio dello stregone. Ma al povero Gargamella non bastavano gli insuccessi. Gli hanno detto di tutto. Lo hanno accusato di essere malvagio e spietato, di essere avaro, irascibile e megalomane. Addirittura qualcuno ha visto in lui anche la stilizzazione di uno stereotipo antisemita. Non è andata meglio agli stessi Puffi, accusati qualche mese fa dal giornalista e docente universitario Antoine Buéno di rappresentare nientemeno che «l’archetipo di una utopia totalitaria improntata allo stalinismo e al nazismo».

Gargamella in “versione alternativa”

In rete però circola una leggenda – che non si sa bene però a quali fonti attinga, come tutte le leggende – secondo la quale Gargamella non sarebbe stato poi lo strampalato cattivone che tutti abbiamo imparato a conoscere.

Chi era in realtà Gaegamella
Anche al cinema (nella foto una scena di Puffi 2) Gargamella è una star indiscussa (Foto Ansa) – lineatemporale.it

Macché! In realtà, secondo questa diceria, Gargamella sarebbe stato un sacerdote. Anzi, più precisamente un frate domenicano vissuto nel XII-XIII secolo e secondo altri perfino un inquisitore. In effetti i domenicani nel Regno Unito sono detti “Black friars” (frati neri). Ma non perché vestano integralmente di nero quanto per la cappa scura che ne sovrasta il bianchissimo abito. Gargamella invece indossa una tonaca total black, come sappiamo.

Ad ogni modo, prosegue la storia “alternativa”, Gargamella sarebbe vissuto in una chiesa o in un convento. Inoltre Birba si sarebbe chiamato così in onore di un presunto angelo della morte che avrebbe seguito Gargamella per proteggerlo dal male (cosa che in genere un angelo della morte dovrebbe procurare, ma tant’è). I Puffi invece personificherebbero i peccati capitali: Golosone ovviamente la gola, Brontolone l’ira, Vanitoso la vanità (che però non rientra nel classico elenco dei peccati capitali), Pigrone sarebbe l’accidia, Filosofo la superbia e a Puffetta tocca invece la lussuria. E il Grande Puffo? Col suo cappello rosso non può essere altro che il diavolo!

Come detto si tratta con ogni probabilità di una leggenda, per non dire una bufala senza alcun fondamento come tante altre che circolano in rete. Che però, almeno per una volta, ha il merito di aver cercato di riscattare la “leggenda nera” che pende sulla testa dello stregone pasticcione che non ne combina mai una giusta.

Impostazioni privacy