Stanno per tornare i guanti contro il freddo: ma chi li ha inventati davvero? Bisogna tornare all’era glaciale. Storia entusiasmante

Pochi ne hanno piena contezza, ma quella dell’utilizzo dei guanti è una storia che affonda le radici nell’antichità e che presenta valori e significati sociali ben più ampi di quanto si possa immaginare.

Dopo avere rappresentato per secoli un vero e proprio status symbol, soltanto a partire dalla seconda metà dello scorso secolo i guanti hanno iniziato a vivere un certo declino. Per fare di nuovo capolino nel periodo del Covid-19, quando mettersi i guanti significava proteggersi, almeno psicologicamente, dal rischio di contrarre infezioni e malattie.

Che sia stato o meno un caso, la pandemia ha portato un vero e proprio revival dei guanti, che tuttavia già da millenni venivano utilizzati tanto per scaldarsi quanto per proteggersi o anche solamente per stare al passo con la moda.

Un ruolo molto importante lo hanno rivestito, ad esempio, dalle tradizioni reali inglesi alla medicina dell’inizio del ‘900. Ma già gli uomini primitivi li indossavano fin dall’era glaciale, come testimoniano le pitture rupestri. I più antichi guanti esistenti sono stati realizzati tra il 1343 e il 1323 a.C., come dimostra un particolare modello in lino rinvenuto nel 1922 nella tomba del faraone Tutankhamon in Egitto.

La storia dell’utilizzo dei guanti, da status symbol a riparo contro il freddo

I primi guanti erano lavorati a maglia a casa, nel caso delle classi povere, o cuciti in tessuto o pelle per i ricchi. Anche nell’alta società infatti i guanti avevano funzioni molto importanti. Omero, nell’Odissea, parla di uomini che indossano guanti per evitare i rovi. I cavalieri europei invece ne indossavano in metallo come protezione, ma anche per apparire più minacciosi e corazzati agli occhi del nemico.

La storia dei guanti
I guanti sono ancora oggi un indumento fondamentale, ma sapete quando sono stati utilizzati la prima volta? – lineatemporale.it

Nell’Europa medievale i guanti divennero comuni, ma portarli richiedeva più risorse e abilità e di solito erano utilizzati come indumento resistente, per andare in guerra o forgiare il ferro, o come accessorio da cerimonia o anche solamente alla moda. Pensiamo inoltre al ruolo fondamentale che rivestono nella spettacolarità della famiglia reale. Fin dal 973 d.C. infatti, all’epoca del re Edgardo d’Inghilterra, l’incoronazione di un monarca inglese prevede che un ufficiale di corte sfili il guanto destro del sovrano per infilare, all’anulare del re o della regina, l’anello dell’incoronazione.

Spesso i guanti venivano inoltre dati in dono per indicare un trasferimento di terra, oppure, come ben noto, i cavalieri ne lanciavano uno in terra in segno di sfida, simbolo che verrà continuato ad usare nei secoli successivi, da parte dei gentiluomini e per dare avvio  ad un duello. Raramente all’epoca di Elisabetta I donne e uomini delle classi abbienti apparivano in pubblico senza guanti. Nel XVIII e XIX secolo il crescente benessere in Europa e nelle Americhe portò a una maggiore richiesta di guanti, per ogni evenienza, ispirando complessi galatei e simbolismi.

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