Sei mai stato in un museo tra le nuvole? E’ in Italia e vale assolutamente una visita

Hai mai sentito parlare del museo che si trova tra le nuvole? Un luogo tutto italiano in cui vale la pena recarsi

Il nostro Paese è conosciuto e apprezzato per l’arte e per la cultura, ma ha molto da offrire anche sotto il piano del territorio naturale e ambientale, tra mare, colline, pianure e montagne. L’Italia è ricca di gallerie d’arte e musei, che mostrano la storia che il Paese e i suoi cittadini hanno vissuto e come i vari movimenti artistici sono cambiati. Tuttavia, vi siete mai chiesti se ci sono dei musei che valorizzano il patrimonio ambientale italiano?

Oltre alle opere d’arte, come dipinti, artigianato con vari materiali (ceramica, metalli), audiovisivo e multimediale e sculture, ciò che va valorizzato e fatto conoscere, può essere ricercato nel territorio montano, nell’ambiente e nella vasta vegetazione. Nel 2002, infatti, è stato inaugurato un museo sulla vetta del Monte Rite, a 2.181 metri d’altezza, nel bel mezzo delle Dolomiti Venete. Un museo in cui è possibile e doveroso riscoprire il patrimonio culturale, storico e territoriale delle nostre montagne, incentrato, specialmente, sul Trentino Alto Adige e il Veneto, luoghi in cui le montagne e le loro rispettive vette, dominano sia il cielo che la terra, partendo dal suolo e innalzandosi sempre più in su.

Il museo tra le nuvole, in cima al Monte Rite

Come abbiamo già detto, nel 2002, è stato inaugurato il Museo Internazionale della Montagna, sulla cima del Monte Rite, denominato Messner Mountain Museum Dolomites e conosciuto anche con il nome di Museo nelle Nuvole. Prende il nome ufficiale dall’alpinista altoatesino, Reinhold Messner, che ha ridato vita alla fortezza di Monte Rite, venutone a conoscenza nel 1998, sotto l’approvazione della Regione Veneto. Dalle finestre si possono ammirare viste panoramiche su paesaggi naturali fantastici e sulle vette circostanti: Monte Schiara, Monte Agnèr, Cimon della Pala, Monte Civetta, Marmolada, Monte Pelmo, Tofana di Rozes, Sorapis e Antelao.

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Reinhold Messner, l’esploratore alpinista che ha ridato vita alla Fortezza di Monte Rite – Credits: Instagram @messnermountainmuseum – lineatemporale.it

Con questo museo si è voluto dare, di nuovo, dopo parer essere scomparso, valore al patrimonio montano, all’ambiente del territorio italiano e alle Dolomiti, inoltre, al suo interno, conserva oggetti che raccontano la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo dolomitico. Messner e molti altri protagonisti dell’attività, hanno messo a disposizione i loro reperti, oggetti di valore, ricerche, foto, video e studi personali, per offrire l’idea dell’essenza della montagna e della storia dell’ esplorazione alpinistica sulle Dolomiti. Inoltre, il museo è dedicato all’elemento della roccia.

Nel Museo delle Nuvole è possibile ammirare fotografie, dipinti e vere e proprie opere d’arte, originarie anche del Romanticismo, fino ad oggi, in cui viene mostrato il territorio montuoso. Inoltre, ogni anno, vengono allestite mostre temporanee e si svolgono diversi tipi di eventi, convegni e incontri. Il museo, preso in questione in questo articolo, si trova nel cuore delle Dolomiti, tra Pieve di Cadore e Cortina d’Ampezzo, a Cibiana di Cadore, ma ce ne sono anche altri, di fatti, le località in cui il Messner Mountain Museum è presente, sono ben sei: Plan De Corones (Trentino Alto Adige); Castello di Brunico (Trentino Alto Adige); Castel Firmiano (Trentino Alto Adige); Castel Juval (Trentino Alto Adige); Solda (Trentino Alto Adige).

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Il Messner Mountain Museum è allestito in sei diverse località – Credits: Instagram @messnermountainmuseum – lineatemporale.it

Il MMM Dolomites è stato, ed è attualmente, allestito in un forte, risalente alla Grande Guerra, ovvero, la Fortezza Monte Rite. L’edificio è stato costruito, tra il 1912 e il 1914, in questo punto, perché il Monte Rite nel Cadore ha una conformazione geografica che, nel XX secolo, lo ha reso particolarmente utile e strategico per la difesa degli italiani, contro le truppe austriache. Nel corso della Prima Guerra Mondiale, gli austriaci sono riusciti ad impossessarsi del forte, facendo saltare in aria diverse parti della fortezza, tuttavia, furono costretti ad abbandonarla, nel 1918.

Tra le rovine rimaste del forte, trovarono rifugio i partigiani italiani, mentre, negli anni del dopoguerra, l’edificio venne trasformato in un magazzino. In epoca contemporanea, invece, l’ONU ha istituito l’Anno delle Montagne nel 2002, quando la fortezza venne inaugurata, dopo un lavoro di restauro durato quattro anni, acquisendo un nuovo significato e forma: il Messner Mountain Museum Dolomites, di Reinhold Messner.

A causa delle parti mancanti della struttura originaria della fortezza, ne sono state annesse delle nuove, in stile moderno, creando un connubio tra antico e contemporaneo molto suggestivo e funzionante. Sono stati ricavati punti panoramici di osservazione, inglobati in volumi architettonici irregolari, in vetro, dove, anticamente, erano posti i cannoni; simboleggiano l’elemento del cristallo, peculiarità delle Dolomiti.

Gli architetti che si sono occupati della rinascita della Fortezza, sono i due padovani: Enzo Silviero e Paolo Faccio. La coppia ha optato per un’impostazione di tipo conservativo, percorrendo la via del recupero e del riciclo dei materiali e dei corpi originali. Seguendo questo schema, hanno reso, in modo molto evidente, le nuove parti architettoniche, aggiunte necessariamente a scopo di garantire la sicurezza e la funzionalità dell’edificio museale.

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