Re Artù e il mito di Albione, sapevate che Merlino è esistito davvero? Ecco chi era e cos’ha fatto

Chi era il bardo che portò Artù sul trono di Camelot e che la leggenda trasformò nel mago per antonomasia? Scopriamo la vera storia di Mago Merlino.

È stata la letteratura medievale a consegnarlo al mito. Pur non essendo, in principio, il mago-stregone mutaforma che oggi – e ormai da secoli – tutti conosciamo, bensì un bardo, ovvero un poeta-cantore, che nel VI secolo dopo Cristo visse alla corte di Re Gwenddoleu, sovrano dei territori dell’Inghilterra del Nord e della Scozia del Sud di lingua gallese.

Il suo vero nome era Myrddin Wyllt e, da quanto sappiamo, perse la ragione nell’Anno del Signore 573, quando Re Gwenddoleu venne ucciso durante il massacro di Arfderydd. E così, dopo la battaglia, si rifugiò da eremita nelle foreste scozzesi, dove visse per mezzo secolo producendo versi criptici e profetici.

E la sua dote di preveggenza appare con tutta evidenza per la prima volta nel poema del X secolo “Armes Prydein” (“La profezia della Bretagna”), in cui si narra che Myrddin predisse che l’alleanza tra i Celti ed i Vichinghi dell’Irlanda del Nord avrebbe comportato la cacciata degli Anglosassoni dalla Bretagna. E così fu. Tuttavia, soltanto duecento anni dopo, nel XII secolo, “divenne” il Mago Merlino che tutti noi conosciamo.

La trilogia di Goffredo di Monmouth e la consegna di Merlino al mito

Goffredo di Monmouth è stato uno scrittore, storico e vescovo medievale nato nel capoluogo della contea gallese del Monmouthshire nell’anno 1100 circa. Attraverso la cronaca “Historia Regum Britanniae” (“Storia dei Re della Bretagna”), che compose nel 1136, dette vita al Ciclo Arturiano, ovvero la famosissima raccolta di leggende sui Celti e la storia mitologica della Bretagna e delle sue isole. 

Mago Merlino la vera storia
La cronaca “Historia Regum Britanniae” risale al 1136 – Lineatemporale.it

E proprio in quest’opera compare per la prima volta la figura di Mago Merlino, descritto come un potente mago-stregone mutaforma che portò Artù sul trono di Camelot, così come negli scritti “Le profezie di Merlino” (inclusi nel Libro VII della Historia) e nel poema “Vita di Merlino”, dove emergono con tutta evidenza le numerosissime somiglianze del Mago al poeta-cantore gallese Myrddin Wyllt.

Da allora il mito di Merlino non si è mai affievolito, ispirando per secoli e secoli orde di poeti-cantori, alchimisti, filosofi, scrittori e letterati in ogni angolo del pianeta. E perpetrando la leggenda, che si mantiene viva e salda anche ai giorni nostri, con la celebrazione del Mago per antonomasia che prosegue imperterrita attraverso produzioni cinematografiche e televisive (come l’avventura fantasy-drama della BBC One prodotta nel 2008), il colossale “Excalibur” del 1981 diretto da John Boorman e l’intramontabile satira “Monty Python e il Sacro Graal” del 1975. Ed il suo mito, così come il suo fascino leggendario, continua a dimostrare di superare la prova dei tempi e di essere divenuto eterno.

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