Niente sospensione per i bulli di questa scuola: la pena alternativa inflitta è esemplare

La Scuola Rosa Luxemburg di Bologna ha proposta una punizione alternativa e rivoluzionaria per i bulli: niente più sospensioni come tradizione.

Il bullismo nelle scuole è una piaga trasversale che, purtroppo, non conosce limiti geografici, di genere o d’età. Educare i ragazzi all’empatia e ad affrontare il mondo senza ricorrere a vessazione e violenza è uno degli scopi educativi che dovrebbe essere a cura anche delle istituzioni scolastiche insieme, ovviamente, alle famiglie.

In questa circostanza, dunque, è da ammirare l’iniziativa dell’Istituto Rosa Luxemburg di Bologna che ha deciso di introdurre una soluzione innovativa e molto efficace. Siamo stati abituati a vedere fioccare sospensioni quando il comportamento degli alunni era meritevole di una punizione. Stavolta, invece, i bulli saranno coinvolti in un’opportunità di crescita costruttiva che avrà luogo fuori dalle aule. Ma di cosa si tratta?

Punizione alternativa per i bulli: la soluzione rivoluzionaria di una scuola di Bologna

Quante volte da piccoli ci siamo sentiti dire frasi simili alla seguente: “Se non ti sta bene questa cosa / se non ti comporti nel modo giusto, allora vattene a zappare!”. Ebbene, è proprio l’idea avuta dalla dirigenza di una scuola di Bologna che ha deciso di impegnare i bulli in attività agricole come misura correttiva.

Punizione bulli Scuola di Bologna
Punizione alternativa per i bulli e prepotenti Lineatemporale.it

Questa iniziativa mira a ridurre lo stress e promuove un cambiamento dei comportamenti scorretti e aggressivi degli studenti ponendoli di fronte al lavoro di squadra e al rispetto della natura.

Alessandra Canepa, la dirigente della scuola in questione (l’Istituto Rosa Luxemburg di Bologna) ha esposto i principi che stanno alla base di questo progetto pionieristico: “Il senso della punizione è indurre i ragazzi a riflettere su ciò che hanno fatto. Il modo migliore per farlo è immergersi nel verde”. Continua: “Sospendere gli alunni per farli rimanere a casa non ha senso e non è una soluzione efficace. Il lavoro, invece, specie quello che li mette a contatto con la terra, offre risultati tangibili.”

L’orto è affidato alla cura di 900 studenti. In questo ambiente educativo alternativo vengono insegnati valori come responsabilità, pazienza, rispetto e l’apprezzamento della fatica di ognuno per raggiungere un obiettivo comune. Le lezioni di materie come letteratura e filosofia continuano a svolgersi anche in questo ambiente, circondali da alberi e fiori.

La proposta della scuola ha ricevuto il supporto delle massime istituzioni politiche come il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ancora una volta, quindi, è emersa la validità di progetti che associano l’apprendimento tradizionale sui libri all’esperienza pratica.

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