Una delle questioni che destano maggiore curiosità in seno alla Chiesa cattolica romana riguarda la denominazione dei Papi, o meglio la scelta del nome che il Pontefice appena eletto in Conclave compie, prima di presentarsi davanti ai fedeli e al mondo intero.
Ispirazione dello Spirito Santo, programma politico oppure decisione presa a tavolino dai cardinali presenti nei Sacri Palazzi al momento della fatidica decisione che precede la fumata bianca? In quel momento, infatti, il papi scelgono il nome col quale saranno identificati durante il periodo di pontificato a loro piacimento. Ma sono diverse le motivazione che li spingono a scegliere l’uno o l’altro nome.
Pensiamo a Papa Francesco: non appena è stata annunciata la scelta del nome che ricorda il Poverello d’Assisi, che si spoglio di tutti i suoi averi materiali per abbracciare i poveri e Sorella povertà, già molti avevano capito qual era il programma e il pensiero del Papa argentino. Un’intenzione dichiarata, insomma, che poco dopo è stata confermata dalla decisione di rinunciare sia alle vesti pregiate che a gran parte dei privilegi di cui avevano goduto i suoi predecessori.
Le diverse scelte, da Bergoglio a Roncalli
Lo stesso accadde con Angelo Giuseppe Roncalli, il Papa bergamasco che a metà del Novecento, nella piena epoca del Concilio Vaticano II, scelse il nome di Giovanni XXIII. Le ragioni, in quel caso, erano sia di tipo affettivo che religioso. Fu lui stesso a spiegarlo all’inizio del suo pontificato: Giovanni era il nome di suo padre e della chiesa dove aveva ricevuto il battesimo, come però lo era anche della Basilica lateranense in cui si era formato come sacerdote.
Giovanni era tuttavia anche il nome di Giovanni Battista e dell’evangelista prediletto da Gesù Cristo, il che denominava una scelta forte a favore del Vangelo e di una testimonianza radicale del messaggio cristiano e della vita che ne consegue. C’era però una curiosità che molti avevano notato: quel nome, che aveva avuto ben 22 predecessori, era tuttavia stato evitato per circa cinque secoli dagli altri pontefici.
La ragione? Semplice. L’ultimo a portarlo era stato un anti-Papa, Baldassarre Gossa, eletto pontefice nel 1402, epoca storica che vide eletti in contemporanea ben tre papi, e per motivi meramente politici. Ovviamente, erano tutti in contrasto tra loro. Insomma, una confusione ancora più grande di quella che si è vissuta in questi anni di compresenza di due Papi in Vaticano. Giovanni XXIII, ovviamene, non voleva di certo rifarsi proprio all’anti-Papa.
