AI pericolose per le nuove generazioni? I test tranquillizzano: i bambini stracciano le intelligenze artificiali in prove basilari

Le AI ci fanno paura, e per i più svariati motivi, fosse solo per il timore che milioni di persone potrebbero perdere il lavoro.

L’intelligenza Artificiale è stata presentata al grande pubblico molto bene, forse anche troppo; solamente il nome ci fa pensare che si tratti di qualcosa che potrebbe surclassare la mente umana, con tutte le conseguenze (catastrofiche) inerenti.

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Le AI per il momento non sanno pensare da sole – Lineatemporale.it

La realtà è però fortunatamente diversa, almeno per adesso. Le AI non sono intelligenze per come noi intendiamo questa capacità, ma sono dei calcolatori molto avanzati. In fondo, è come quando abbiamo inventato i computer, che da subito hanno ricevuto l’appellativo di “macchine stupide” seppur in grado di elaborare i dati in modo velocissimo.

Al momento le IA non sono altro che degli elaboratori super veloci, che però per funzionare hanno bisogno di tantissime istruzioni, e anche con esse non riescono a “pensare” in autonomia. A dimostrarlo anche alcuni studi effettuati facendo interagire dei bambini con l’Intelligenza Artificiale.

AI versus bambini, la vittoria schiacciante della mente umana è un’ottima notizia – almeno per ora

ChatGPT o Midjourney, che sono le AI tra le più famose, offrono performance molto alte, ma se messe a confronto con la sagacità dei bambini perdono miseramente. Lo ha dimostrato un recente studio.

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I bambini hanno battuto le AI senza problemi – Lineatemporale.it

Sono stati fatti degli esperimenti con bambini dai 5 ai 7 anni. I ricercatori hanno chiesto a loro e alle IA di disegnare un semplice cerchio, e hanno fornito a entrambe le parti degli strumenti, e tra questi non c’era un compasso.

L’85% dei bambini hanno saputo subito affrontare il problema e trovare la soluzione: hanno usato una teiera con la base rotonda per usarla come base e disegnare il cerchio. Le IA sono finite in un loop offrendo scarsi risultati, poiché tentavano invano di applicare modelli matematici usando un righello

In altri test i bambini e le AI dovevano trovare il modo di far funzionare una macchina, scoprendo il meccanismo di causa-effetto; i bambini hanno subito capito che le spie luminose si accendevano se effettuavano delle azioni, anche se non c’era un senso particolare. Le AI hanno faticato a produrre le strutture causali rilevanti, anche dopo essere ampiamente addestrate per questo compito.

La mente umana, insomma, è in grado di trovare soluzione ai problemi anche senza aver necessariamente imparato, perché dotata di motivazione e senso di sopravvivenza, “algoritmo” che almeno per il momento non possiamo replicare.

Non si sa infatti come i bambini riescano a imparare, ma è certo che sono dotati di curiosità e fantasia e riescono a immaginare qualcosa anche se non l’hanno mai vista. Questo è ciò che ci distingue dalle macchine, e per il momento dalle AI.

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