Uno mosaico di immagini che ha richiesto sei anni di lavoro ed ha portato alla creazione di una mappa tridimensionale interattiva del pianeta rosso, che in realtà è “grigio” a causa degli scatti in scala di grigi di MRO. Il fascino però di poter esplorare Marte è unico nel suo genere. Dopo Google Earth quindi arriva Google Mars. Grazie infatti alla sonda Mars Reconnissance Orbiter (MRO) della NASA che è in orbita attorno a Marte da più di 17 anni, gli scienziati del Caltech sono riusciti a creare questo nuovo strumento di esplorazione, anche se virtuale. Le immagini totali utilizzate sono più di 110 mila e sono state scattate dalla fotocamera Context Camera con una risoluzione di 25 metri quadrati per pixel. Il pianeta Marte virtuale ha comunque delle zone vuote: sono quelle per le quali non esistono foto sfruttabili perché oscurate da nubi o polvere. Marte può anche essere visitato visitando specifiche regioni come il cratere Gale e il cratere Jezero o visitare Olympus Mons, il vulcano più alto del sistema solare.
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