Cosa succede a più di 300 milioni di anni luce dalla Terra? Sono stati osservati due buchi neri che sono separati l’uno dall’altro da 150 miliardi di chilometri, ossia mille volte la distanza Terra-Sole. Questi stanno danzando tra loro progressivamente con un finale unico, la loro fusione che scuote lo spaziotempo con l’emissione di onde gravitazionali. La scoperta è stata possibile grazie a un nuovo metodo per la caccia ai sistemi binari di buchi neri supermassicci, con una massa centinaia di milioni di volte quella del Sole, messo a punto dal gruppo di ricerca italiano guidato da Roberto Serafinelli, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) a Milano. I risultati sono in corso di pubblicazione sull’Astrophysical Journal e permetteranno di studiare l’evoluzione delle galassie nel corso dei miliardi di anni di storia dell’universo.
Per Serafinelli, “la galassia Mrk 915 ha mostrato un segnale che si è ripetuto periodicamente con cicli di circa 3 anni per circa 3 volte. È la prima volta – conclude l’astrofisico dell’Inaf – che si osserva una sorgente con questo particolare comportamento nei raggi X”.
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