“Il tempo vola”, ma perché sembra scorrere più velocemente con l’età? La risposta degli esperti

Per quale motivo quando si diventa adulti il tempo sembra passare più rapidamente? C’è una precisa ragione. Ecco finalmente la spiegazione!

Impossibile non averla sentita almeno una volta, l’espressione “il tempo vola” è certamente una delle più utilizzate quando si diventa adulti e fa riferimento al fatto che le giornate sembrano trascorrere molto più velocemente di quanto si era bambini o ragazzini.

Viene dunque spontaneo domandarsi per quale motivo, con il trascorrere degli anni, il tempo che intercorre tra il risveglio e l’orario nel quale si va a dormire sembra letteralmente volare? Ma ancora peggio per quale ragione il trascorrere degli anni, soprattutto dopo i ‘trenta’, sembra quasi essere accelerato rispetto al periodo trascorso, ad esempio, a scuola, quando le mattinate di lezione sembravano interminabili?

“Il tempo vola”. Perché sembra scorrere più velocemente man mano che si invecchia?

Molti esperti hanno fornito spiegazioni in merito alla relazione delle persone con il tempo e di quello che accade con il passare degli anni. Infatti “il tempo vola” non può essere considerato semplicisticamente un luogo comune perché pur facendo riferimento ad una percezione del tempo, vi è uno stretto legame tra la percezione stessa e la fisica del corpo umano.

I dettagli sono stati forniti da uno studio condotto dai ricercatori della Duke University i cui risultati sono stati pubblicati su European Review legato all’analisi della relazione con il tempo in virtù di impegni quotidiani e del carico di responsabilità che, giorno dopo giorno, va aumentando.

Perché il tempo passa veloce
Perché i giorni sembrano più corti mano a mano che invecchiamo (Lineatemporale.it)

Spiegando “perché i giorni sembrano più corti mano a mano che invecchiamo”. Sarebbero, secondo quanto accertato dall’autore dello studio, il professore presso la Duke University Adrian Bejan, le reti di nervi e neuroni e nella fattispecie la loro evoluzione nel tempo, i responsabili della sensazione che alcuni giorni siano più brevi di altri.

Man mano che crescono queste reti diventano in fatti sempre più complesse e i segnali elettrici devono, per arrivare a destinazione, attraversare percorsi più lunghi e soggetti, con il trascorrere degli anni, ad una progressiva degreadazione.

Nei bambini invece il processo di acquisizione delle immagini mentali ed il modo con cui esse vengono processate avviene molto rapidamente, come dimostrato anche dal fatto che rispetto agli adulti tendono a muovere più velocemente e continuamente gli occhi.

Pertanto la sensazione delle giornata che sembrano durare per sempre non sarebbe legata al tipo di esperienza ma al fatto che esse vengono processate “in rapida successione”. Negli adulti invece vengono processate un minore numero di immagini nel medesimo lasso di tempo e ne deriva la sensazione che esso stia trascorrendo molto più rapidamente rispetto a quando si era bambini.

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